LE REGOLE DELL’ESCURSIONISTA
1.Preparate l’itinerario;
2. Scegliete un percorso adatto alla vostra preparazione;
3. Scegliete equipaggiamento ed attrezzatura idonei;
4. Consultate i bollettini nivo-meterologici;
5. Partire soli è più rischioso, nel caso portate con voi un telefono cellulare;
6. Lasciate informazioni sull’itinerario e sull’orario approssimativo di rientro;
7. Non esitate ad affidarvi a un professionista;
8. Fate attenzione a indicazioni e segnaletica che troverete sul percorso;
9. Non esitate a tornare sui vostri passi;
10. In caso di incidente date l’allarme chiamando il numero 118;
11. Riportate a valle i rifiuti e rispettate la flora e la fauna.
CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI AGGIUNTIVE
• Le informazioni riportate nelle schede escursioni non possono essere considerate sostitutive della presenza di una guida alpina professionista;
• La montagna è un ambiente meraviglioso ma non esente da rischi, va quindi avvicinato sempre con la massima prudenza;
• Nelle Avvertenze delle Guide dei Monti d’Italia C.A.I./T.C.I. si legge che la classificazione delle difficoltà “rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale”, trattandosi di un elemento soggettivo. Questo vale anche per gli itinerari proposti nel sito;
• La classificazione delle difficoltà e i tempi di percorrenza vanno riferiti a un escursionista/alpinista di livello medio riguardo ad allenamento, esperienza, abilità, allenamento;
• Nell’intraprendere un determinato percorso si valutino bene le difficoltà, le proprie capacità e il proprio grado di allenamento;
• Prima di affrontare un itinerario (che non sia una passeggiata di breve durata) è buona norma:
1) consultare l'Arpa Fvg Meteo, collegandosi al sito http://www.osmer.fvg.it o chiamando il numero 0432 926831 Opzione ( Il bollettino, a differenza dei bollettini meteo nazionali, offre una previsione locale piuttosto affidabile).
2) assumere informazioni presso l’Ufficio Turistico, la locale sezione del C.A.I., le guide alpine, i gestori dei rifugi.
Infatti, lo stato di percorribilità di un itinerario e il suo livello di difficoltà possono andare incontro a significative variazioni anche in uno spazio di tempo assai limitato a causa di eventi naturali (frane, condizioni meteo sfavorevoli) e/o di situazioni contingenti (deterioramento dei segnavia, delle attrezzature fisse, presenza di nevai residui, ecc.);
• Il cellulare può offrire un’erronea sensazione di sicurezza, perché si deve tener presente che vi sono zone prive di copertura telefonica;
• Nel malaugurato caso d'incidente, malore, impossibilità a proseguire, contattare solo ed esclusivamente il SUEM 118
REGOLEESCURSIONISTASCALA DELLE DIFFICOLTA'
Nella scheda tecnica di ciascun itinerario sono presenti le sigle comunemente utilizzate nelle guide di montagna (T- E - EE- EEA - A). Alcuni itinerari possono avere una doppia sigla (es: T/E oppure E/EE) in quanto presentano le caratteristiche di entrambe le categorie.
T (turistico) indica itinerari quasi sempre brevi e facili che si articolano su stradine forestali e/o sentieri ben segnalati o comunque evidenti che non richiedono particolare allenamento.
E (escursionistico) indica percorsi, anche piuttosto lunghi, che si snodano su mulattiere e/o sentieri spesso sopra i 2000 metri, evidenti ma non sempre con bolli segnavia. Non hanno difficoltà di rilievo, ma talora possono presentare qualche tratto o singolo passaggio un po’ esposto o malagevole. Sono richiesti equipaggiamento adeguato, un minimo di esperienza e allenamento.
EE (per escursionisti esperti) indica itinerari generalmente a quote superiori ai 2000 metri, che si possono articolare su terreno infido e/o in zone impervie, sono caratterizzati spesso da passaggi o tratti esposti e/o attrezzati, talora su roccette con difficoltà di 1° grado. Richiedono esperienza, passo sicuro, senso dell’orientamento, buon equipaggiamento, preparazione psicofisica.
EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) indica percorsi attrezzati con funi metalliche, staffe, scalette. L’esposizione è quasi sempre costante. Sono obbligatori esperienza, allenamento e adeguato equipaggiamento comprendente casco e set da ferrata. Utili i guanti.
A (per alpinisti) indica itinerari di roccia che portano alle vette con basse difficoltà alpinistiche (1°/2° grado). Richiedono capacità tecniche, buona esperienza, preparazione fisica, equipaggiamento idoneo (casco, qualche cordino, sempre utile anche uno spezzone di corda di 20-30 metri)
SCALADIFFICOLTATXTTra le proposte per giungere ai laghi d'Olbe questa è un po' meno interessante della precedente. Il vallone ha tuttavia un suo indubbio fascino per l'aspetto solitario e selvaggio, il percorso è solare e non particolarmente faticoso, ma purtroppo, quando tocca i dintorni di Sella Sambl, incrocia la mulattiera proveniente dal rifugio 2000 e diretta ai laghi che, in determinati periodi (agosto in particolare), è piuttosto affollata. Così la tranquilla e solinga scarpinata può trasformarsi, vostro malgrado, in una specie di processione costituita a volte da gitanti chiassosi e spesso privi di quel rispetto che questi luoghi meriterebbero.
Da Cima Sappada seguire la s.p. 22 della val Sesis fino alla baita Rododendro (parcheggio). Qui prendere una stradina sterrata sulla sinistra (cartello con indicazione “laghi d'Olbe”) che, oltrepassato il Piave su una passerella, diventa sentiero ed entra nel bosco risalendolo con comode svolte. Più in alto, lasciati gli ultimi larici e abeti, la traccia rimonta con pendenza costante il fianco del dirupato contrafforte che delimita a nord il rio della Miniera fino ad una larga insellatura, Sella Sambl, dove s'innesta sulla carrareccia proveniente dal rifugio 2000. Con questa si prosegue fino ai laghi (v. itinerario 25 della sezione Passeggiate).
Ritorno
La discesa avviene per lo stesso itinerario.
© Tratto dalla Guida "Sappada, dai sentieri alle vette" di Giovanni Borella , edita dalla casa editrice CO.EL.
Carta Topografica Tabacco - Foglio 01 - Scala 1:25000
Autore: © Giovanni Borella
Giovanni Borella Nato a Belluno, vi ha vissuto sino alle soglie dell'adolescenza. Si è successivamente trasferito a Padova, dove ancora risiede, frequentando la locale Università e conseguendo la laurea in Lettere Antiche che lo ha portato a esercitare l'insegnamento per qualche decennio. Escursionista prima, alpinista poi, ha compiuto numerose ascensioni sia nei più noti gruppi dolomitici sia in particolare sui monti di Sappada, che frequenta da moltissimi anni d'estate e d'inverno e dove ha anche aperto vie nuove e ripetuto altre in solitaria. Ha pubblicato tre guide: "Sui sentieri del sole" ed. Mediterranee 1995 in qualità di coautore, "Sappada, dai sentieri alle vette" editrice Co.El. 2002, "Dolomiti del Comelico" Linteditoriale 2010.
SI RINGRAZIA IL DOTT. GIOVANNI BORELLA PER L'AUTORIZZAZIONE DEL 04/06/2020 A VISIT SAPPADA, E PER LA COLLABORAZIONE.